I Disturbi del comportamento ADHD, ADD, DOC, DOP
Quando possiamo parlare di DISTURBI DEL COMPORTAMENTO in un bambino o in un ragazzo?
Alla voce “comportamento”, il dizionario descrive un complesso coerente di atteggiamenti assunti dall’individuo in reazione all’ambiente.
Si parla di Disturbo del Comportamento quando tali reazioni non sono appropriate alle richieste dell’ambiente e comportano una significativa compromissione del funzionamento del bambino o dell’adolescente, in ambito scolastico (scarso rendimento, fallimento scolastico, espulsione), familiare (elevata conflittualità, sia verbale che fisica, aggressività, fughe) e sociale (emarginazione, abbandono scolastico, partecipazione a gruppi devianti).
Il costo sociale derivato dalla loro presenza è pertanto molto elevato (Loeber et al, 2000).
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO: QUALI SONO
I disturbi del comportamento in età evolutiva comprendono tre categorie principali:
1. Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD)
2. Disturbo Oppositivo – Provocatorio (DOP)
3. Disturbo della Condotta (DC)
Tendono a manifestarsi per la prima volta durante l’infanzia o l’adolescenza e sono maggiormente frequenti nei maschi piuttosto che nelle femmine. La manifestazione sintomatologica di tali disturbi varia, sia tra essi, che all’interno di ciascuna categoria diagnostica (l’impulsività ad esempio, che si manifesta nell’ADHD con l’incapacità di prevedere le conseguenze negative di un’azione, diventa non curante rispetto delle regole nel Disturbo Oppositivo-Provocatorio; a sua volta, la violazione delle regole che in quest’ultimo assume un carattere provocatorio, nel Disturbo della Condotta diventa intenzionale, violenta e crudele. Inoltre l’espressione di tali sintomi è fortemente modulata dalle caratteristiche dell’ambiente in cui il bambino vive).
Ma al di là delle differenti modalità di espressione, ciò che accomuna questi disturbi è la difficoltà di autoregolazione emotiva e comportamentale che si esprime con l’incapacità di organizzare il proprio comportamento in funzione delle proprie esigenze e di quelle dell’ambiente.
Essi possono coesistere all’interno di un quadro di comorbidità (40-50%) o di un profilo evolutivo.
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, se non adeguatamente trattato, può difatti evolvere in un Disturbo Oppositivo-Provocatorio o in un Disturbo della Condotta.
Il quadro che ne risulterà, oltre ad essere più grave, sarà legato ad una prognosi più sfavorevole, nell’adolescenza e poi nell’età adulta: aumenta il rischio di incidenti stradali, abuso di sostanze, comportamenti devianti, drop-out scolastici (Beaderman, 2010) fino ad un vero e proprio disturbo antisociale di personalità o di dipendenza da sostanze.
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